19. MAI 2023
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MEDIA SOCIALI
Cybergrooming: adulti che adescano minori online
Si parla di cybergrooming quando sul web un adulto si mette in contatto con bambini o adolescenti a scopi sessuali. In questo contesto, «grooming» significa ingraziarsi una vittima; il concetto deriva dall’inglese «to groom», ovvero pulire, curare, strigliare. Se hai la sensazione che una persona ti stia molestando sessualmente, puoi denunciarla alla polizia.
Gli obiettivi del cybergrooming
Chi fa cybergrooming – prevalentemente si tratta di uomini – è mosso da motivi sessuali, in altre parole è alla ricerca di fotografie e video, ma anche di veri e propri atti sessuali.
«Se sul web uno sconosciuto ti fa domande molto personali, reagisci!»
Alcuni lo fanno per eccitarsi sessualmente guardando fotografie di bambini o adolescenti oppure osservando questi ultimi durante degli atti sessuali. Altri approfittano di internet per incontrare anche nella realtà i bambini o gli adolescenti con i quali sono entrati in contatto sul web e per fare sesso con loro. Altri, invece, sono interessati a realizzare materiale pedopornografico per poi venderlo. Altri, infine, ricattano le loro vittime.
Come funziona il cybergrooming?
Per mettersi in contatto con le loro future vittime, gli autori di cybergrooming sfruttano le chat room o i social media come Instagram, TikTok o Snapchat, oppure postano commenti su Youtube o su altre piattaforme.
All’inizio i contatti sono improntati alla cortesia e alla disponibilità, gli autori di cybergrooming si fingono amici comprensivi e cercano di instaurare un rapporto di fiducia. A prima vista sembra tutto normale. Molte di queste persone usano un profilo falso e si fingono coetanei dei bambini o degli adolescenti che vogliono adescare, altri, invece, dichiarano la loro vera età.
Poi, con il passar del tempo, iniziano a chiedere fotografie in cui le loro vittime posano nude o a convincerle a compiere atti sessuali. Spesso sono molto abili: fanno regali o promesse allettanti, proponendo per esempio un lavoro, denaro, una carriera da modella, biglietti per i concerti, un nuovo smartphone ecc.
Domande tipiche
Le seguenti domande sono tipiche del cybergrooming:
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Sei in camera tua? C’è qualcuno con te?
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Che cosa indossi?
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Hai un ragazzo/una ragazza?
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Hai già avuto rapporti sessuali?
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Dove posso vedere una tua foto?
Se sul web una persona che non conosci personalmente ti fa questo genere di domande, devi assolutamente reagire.
Cosa fare in caso di cybergrooming?
Se ti sembra che qualcosa non torni, reagisci immediatamente. La cosa migliore è chiedere al più presto aiuto e rivolgersi a un adulto di fiducia o al 147. Ecco che cosa puoi fare:
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blocca questa persona, interrompi i contatti non appena ti senti a disagio e blocca il profilo (funziona su tutte le piattaforme, ma se non sai come fare, chiedi a qualcuno);
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di’ chiaramente come la vedi, per esempio «Lasciami in pace, non voglio» oppure «Quello che fai è illegale»;
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segnala questa persona o il suo profilo al gestore della piattaforma (Instagram, Facebook, TikTok);
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salva le prove, fai degli screenshot di tutte le foto e di tutte le conversazioni;
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creati un nuovo profilo/conto privato;
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vai alla polizia e denuncia l’autore di cybergrooming;
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se vuoi togliere delle foto che hai pubblicato, chiedi al sito (per es. Google) di deindicizzarle affinché non possano più essere associate a te e rintracciate. Anche se spesso è impossibile togliere le foto definitivamente, le probabilità che vengano viste saranno comunque minori.
Se hai già spedito fotografie o filmati, chiedi al più presto aiuto a un adulto o chiama il 147. Siamo a tua disposizione 24 ore su 24.