17. MÄRZ 2025
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PROBLEMI PERSONALI
«Abbuffate, come smetto?»
Ragazza, 18 anni
Trovo spesso conforto nel cibo, in particolare nel cioccolato. Quando inizio a mangiarne non riesco più a fermarmi, perdo il controllo e ne ingurgito quantità enormi. Mi faccio schifo.
Ciao, ci sembra di capire che mangi ripetutamente e in modo incontrollato quantità insolitamente grandi di cioccolato. Magari mangi di nascosto e ti vergogni per il tuo comportamento. Forse ti senti in colpa e sei disgustata da te stessa.
Hai fatto bene a trovare il coraggio di chiedere aiuto e a non rimanere più da sola con questi stati d’animo. Non sei l’unica in questa situazione, altri giovani come te conoscono queste abbuffate.
Probabilmente questi episodi non hanno a che fare con il piacere di mangiare o con la fame. A volte ci si abbuffa perché non si riesce a fronteggiare emozioni complesse come la tristezza, la solitudine o lo stress. I cibi grassi e zuccherati, in particolare, ti fanno sentire bene per un breve periodo. Questa sensazione porta a un appetito famelico che è difficile da controllare. Dopo questi attacchi alcuni provano anche vergogna e/o senso di colpa. Queste sensazioni spiacevoli possono a loro volta indurre ad abbuffarsi di nuovo. Ecco perché il mangiare emotivo non è una strategia che aiuta o che dovrebbe essere utilizzata a lungo termine.
Un primo passo per prevenire queste abbuffate potrebbe essere quello di cercare di capire quando e perché si verificano questi episodi. A questo scopo può essere utile tenere un diario. È importante non evitare emozioni spiacevoli come la rabbia, la tristezza o la solitudine, ma imparare a viverle in modo diverso. Esistono diverse [strategie di coping] non dannose (https://147.ch/it/articolo/strategie-di-coping/). Anche se provi a utilizzare altre strategie, è normale che si verifichino delle ricadute. Cerca di fare piccoli passi e di concentrarti su ciò che riesci a fare e non su ciò che non riesci (ancora) a fare.
A volte non è facile imparare a sfogare le proprie emozioni in modo diverso e si ha bisogno del sostegno di uno specialista. Cercare aiuto è un segno di forza. Forse puoi rivolgerti innanzitutto a una persona di fiducia, come un genitore, un docente o un mediatore scolastico. Puoi anche chiamarci al numero 147: siamo disponibili gratuitamente, 24 ore su 24.
Forza! Ce la puoi fare! Il tuo 147.